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LA SITUAZIONE ATTUALE
Nel 2002 sono stati serviti 94.185 pasti caldi. L’anno successivo ha visto crescere la domanda e si è avuta l’impennata di circa 150.000 pasti serviti e nel primo semestre 2004 siamo arrivati a 84.827. L’aumento di 4/5.000 pasti mensili di media nei mesi invernali riesce a far comprendere il sovraccarico operativo ed economico cui le cucine sono state sottoposte. L’andamento per il 2004 vede già, a tutto settembre, il totale pasti erogati avvicinarsi alle 120.000 unità, con un picco a marzo di quasi 18.000.
L’aumento del numero delle persone che ricorrono alle cucine fanno si che le CEP si trovino in un momento particolarmente critico, per cui richiedono una più attenzione da parte di tutte le componenti della società civile e debbano essere sostenute con un contributo straordinario. Ormai il servizio mensa assorbe quasi tutte le risorse economiche disponibili. Attualmente ci troviamo quindi a garantire con una certa difficoltà il regolare funzionamento della C.E.P, che di fatto svolgono anche un servizio di pronta accoglienza assistenziale, igenica e sanitaria.
Per fortuna il tempo medio di utilizzo dei servizi è – salvo casi patologici – di qualche mese. Moltissimi dopo un periodo di emergenza sono aiutati e riescono a trovare una soluzione alla marginalità.
Sicuramente il servizio delle CEP aiuta a limitare un possibile clima di sopruso, violenza e illegalità che potrebbe nascere in situazioni simili.
Le CEP non usufruiscono di nessun contributo pubblico: né dello Stato, né della Regione, né del Comune. Sono comunque da segnalere nell’ultimo biennio, due consistenti contributi offerti dalla Fondazione Cassa di Risparmio per rinnovo attrezzature della cucina e un impianto di climatizzazione interna. Le CEP usufruiscono, inoltre, di aiuti CEE in viveri distribuiti dalla Croce Rossa di Padova e di aiuti, sempre in viveri, del Banco Alimentare. Vanno segnalati, infine, i contributi in viveri o denaro forniti con perseveranza da tante realtà Parrocchiali, Associazioni e da Privati.