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"Se volete veramente fare un atto di carità, adottate un immigrato o un senzatetto". Malgrado sia totalmente assorbita dai preparativi del pranzo di Natale alle cucine popolari di via Tommaseo, suor Lia Gianesello trova ancora l'energia per scuotere le coscienze. Nei giorni in cui la povertà e la solitudine si fanno più pesanti da sopportare la responsabile del centro di pronta accoglienza diurna della Diocesi esorta a non nascondersi dietro al falso altruismo e a compiere gesti di vera solidarietà.
"l doni e il tempo delle persone sono sempre preziosi, ma non serve a niente mettersi a posto la coscienza dimostrando qualche attenzione il giorno di Natale", spiega suor Lia. "E' l'impegno quotidiano che rende possibile il recupero di un individuo. Per questo basterebbe che ogni famiglia si facesse carico del disagio di una sola persona per migliorare la situazione delle centinaia di disperati che tutti i giorni cercano da noi cibo e qualche coperta".